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GRUPPI DI GESTALT

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GESTALT

Prendere coscienza ed essere portati alla conoscenza di sé. Partendo da uno stato di rilassamento indotto, riemergono momenti della Tua vita per scoprire chi sei oggi.
La modalità di conduzione di un gruppo terapeutico varia in relazione al modello teorico di riferimento del conduttore: nella terapia di gruppi di Gestalt, il gruppo si pone, in aggiunta al terapeuta e al paziente, come “terzo elemento” della relazione: permette ai partecipanti di osservare e comprendere meglio le proprie modalità relazionali, in un contesto più ampio e complesso rispetto alla semplice interazione diadica col terapeuta. Il percorso di psicoterapia di un gruppo di Gestalt può avvenire non unicamente in un setting individuale, ma anche in un setting di gruppo: il terapeuta si rapporta non solo ad uno, ma ad un certo numero di pazienti nell’ambito di una seduta di gruppo. Si fa riferimento al modello gestaltico, nel quale vengono evidenziate le dinamiche di gruppo e i vissuti emotivi dei componenti, con una centralità sulla realtà presente, sul “qui e ora”. L’osservazione delle interazioni degli altri componenti, e di quelle del gruppo nel suo insieme, permette di acquisire informazioni significative; secondo l’approccio gestaltico le dinamiche interattive del gruppo sono, infatti, un elemento fondamentale del lavoro di gruppo. Il gruppo a mediazione gestaltica è caratterizzato da una serie di regole, tra cui possiamo ricordare: tempo fisso a disposizione, puntualità, necessità di un atteggiamento di discrezione e confidenzialità tra i partecipanti, astinenza di relazioni sessuali tra i componenti ed esclusione di osservatori casuali. Inoltre, è auspicabile che i componenti non si frequentino al di fuori dal setting: potrebbe nascere difficoltà a lavorare in modo efficace una volta che, con una maggiore conoscenza nel quotidiano, diventi più difficile “proiettare” sull’altro elementi del proprio vissuto. Analizzare il “qui ed ora” per guardare meglio il futuro. Gli esercizi saranno di evasione, di creatività, di libertà, di espressione corporea e di divertimento. ESISTONO 2 GRUPPI APERTI: A) Individuale: per vivere un momento di introspezione B) In Coppia: per conoscersi e conoscere l’altro

Cos’è la Gestalt? Il suo significato.

Il termine significa più o meno “forma dotata di senso, struttura significante” ed è stato adottato da Friedrich Salomon Perls, l’ideatore di tale approccio, che lo ha desunto dai percettisti tedeschi a indicare come gli esseri umani sono spontaneamente portati a dare un senso compiuto alle cose: ciò che ci permette di dare un senso alla nostra esistenza, di percepirla in modo soggettivo e personale e di essere spinti a concludere le situazioni per poter passare ad altro. Fritz Perls, come era chiamato, dava grande importanza alla soggettività e diversità di ciascuno, mettendo in primo piano valori quali l’autenticità e il rispetto delle differenze, in contrapposizione alla finzione e all’omologazione. Tutto il suo lavoro con le persone era basato sul sostenerle a sviluppare la consapevolezza di sé e del proprio ambiente inteso nel senso più ampio. Essere presenti a se stessi e al mondo, è la condizione imprescindibile per poter essere autentici. Senza conoscenza e accettazione di sé non abbiamo altra alternativa che vivere come piccoli automi, costretti a seguire impulsi che ci appaiono “più forti di noi”. Lasciamo che gli accadimenti ci influenzino nostro malgrado, sprofondando nella frustrazione, nell’impotenza e nell’ansia di vivere… Questo triste quadro sempre più diffuso, è spesso il risultato di uno stato di ignoranza, nel senso letterale del termine, di mancanza di informazioni corrette che ci relegano a un’immagine di noi stessi privi di potere e a una visione di sé e della vita rigidamente fissata su schemi acquisiti che spesso non sono neppure nostri.

La percezione nella Gestalt: il contatto nel qui e ora.

Gestalt significa anche imparare a considerare come tempo solo il presente, il “qui e ora”, unica realtà esistente che di fatto contiene passato e futuro. Questo conduce a un altro dei concetti chiave della Gestalt che ritengo il più importante dal punto di vista dell’efficacia della terapia: il contatto. Contatto è essere contemporaneamente presenti a se stessi, agli altri e all’ambiente, significa “sentire” attraverso tutti i nostri sensi, il nostro corpo, le nostre emozioni e i nostri pensieri in collegamento al momento presente e a quello che c’è. Quando siamo in contatto possiamo rischiare di incontrare gli altri affidandoci al nostro sentire, con la consapevolezza che l’altro in quel momento può avere bisogni differenti e non meno importanti dei nostri. Significa sapere nella carne e nel cuore che siamo diversi e simili, tutti degni di avere desideri, sogni e bisogni. Significa che se a volte incontriamo facilmente qualcuno è meraviglioso e se non succede può essere triste ma mai tragico. Significa che l’autostima e la fiducia ci appartengono, nonostante gli accadimenti della vita. La modalità di conduzione di un gruppo terapeutico varia in relazione al modello teorico di riferimento del conduttore: nella terapia di gruppi di Gestalt, il gruppo si pone, in aggiunta al terapeuta e al paziente, come “terzo elemento” della relazione: permette ai partecipanti di osservare e comprendere meglio le proprie modalità relazionali, in un contesto più ampio e complesso rispetto alla semplice interazione diadica col terapeuta. Il percorso di psicoterapia di un gruppo di Gestalt può avvenire non unicamente in un setting individuale, ma anche in un setting di gruppo: il terapeuta si rapporta non solo ad uno, ma ad un certo numero di pazienti nell’ambito di una seduta di gruppo. Si fa riferimento al modello gestaltico, nel quale vengono evidenziate le dinamiche di gruppo e i vissuti emotivi dei componenti, con una centralità sulla realtà presente, sul “qui e ora”. L’osservazione delle interazioni degli altri componenti, e di quelle del gruppo nel suo insieme, permette di acquisire informazioni significative; secondo l’approccio gestaltico le dinamiche interattive del gruppo sono, infatti, un elemento fondamentale del lavoro di gruppo. Il gruppo a mediazione gestaltica è caratterizzato da una serie di regole, tra cui possiamo ricordare: tempo fisso a disposizione, puntualità, necessità di un atteggiamento di discrezione e confidenzialità tra i partecipanti, astinenza di relazioni sessuali tra i componenti ed esclusione di osservatori casuali. Inoltre, è auspicabile che i componenti non si frequentino al di fuori dal setting: potrebbe nascere difficoltà a lavorare in modo efficace una volta che, con una maggiore conoscenza nel quotidiano, diventi più difficile “proiettare” sull’altro elementi del proprio vissuto. Analizzare il “qui ed ora” per guardare meglio il futuro. Gli esercizi saranno di evasione, di creatività, di libertà, di espressione corporea e di divertimento. ESISTONO 2 GRUPPI APERTI: A) Individuale: per vivere un momento di introspezione B) In Coppia: per conoscersi e conoscere l’altro
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